Cos'è il PUA
Il PUA (Piano Urbanistico Attuativo) Catania Sud è il
proseguimento del Patto Territoriale Catania Sud promosso dal Comune di Catania con questi obiettivi: “riqualificazione e
fruizione del litorale della Playa e la valorizzazione del patrimonio
storico-architettonico del centro storico.” Il Patto territoriale nasce nel
1996 (amministrazione Bianco) ed i
primi interventi interessano la zona del centro storico di Catania e la zona
della Playa che va dal faro Biscari all’ex Motel Agip. Con il Patto
territoriale sono state realizzate nella zona della Playa tre strutture
ricettive e un Palazzo del Ghiaccio. La Provincia di Catania ha realizzato il
Parco del Faro e il rifacimento di viale Kennedy. Il soggetto gestore del Patto
è stata la società INVESTIACATANIA S.C.P.A.
Il patto territoriale è espressione del parternariato
sociale ed è finalizzato allo sviluppo locale. Attiva un programma di
interventi integrati nei settori dell'industria, dei servizi e dell'apparato
infrastrutturale. L'obiettivo del
patto è la promozione di uno sviluppo locale
ecosostenibile in ambito subregionale. Un patto territoriale può essere promosso dagli enti
locali, dagli altri soggetti pubblici operanti a livello locale, dalle
rappresentanze locali degli imprenditori e dei lavoratori, dai soggetti
privati.
Il Piano Urbanistico Attuativo - Variante Catania Sud
(P.U.A. - V.C.S.) è stato predisposto dall'Amministrazione Comunale nel 2002
(amministrazione Scapagnini) in
attuazione di quanto previsto dal Patto Territoriale per l'Occupazione Catania
Sud (P.T.O.) che prevedeva la riqualificazione di aree della zona a sud della
città, con la realizzazione di un sistema integrato per la fruizione del
litorale, di un parco costiero, di zone turistico-ricettive e ricreative, di
impianti sportivi, di un campo da golf, di verde urbano, di parcheggi ecc.,
attraverso la concessione di contributi dei fondi europei per interventi
pubblici e privati.
L'ambito territoriale su cui interviene il P.U.A.
comprende una vasta area di circa 5.300 ha, che dal porto si estende nella zona
a sud della città. Confina a nord con lo snodo viario del faro Biscari, ad est
con il Mare Ionio, a sud con il perimetro dell'Oasi del Simeto e con la stradale
Primosole, ad ovest con l'Area di Sviluppo Industriale (A.S.I.), l'aeroporto di
Fontanarossa e l'Asse dei Servizi della zona artigianale.
Il P.U.A. - V.C.S. è stato approvato con Decreto
Dirigenziale n. 468 del 07/06/2005 dalla Regione Siciliana - A.R.T.A. Lo stesso
decreto ha imposto, contestualmente all'approvazione, modifiche e correzione da
apportare agli elaborati di Piano da sottoporre successivamente al Consiglio
Comunale per la presa d'atto. In conformità a dette prescrizioni, il
Consiglio Comunale con delibera n. 99 del 10/12/ 2009 ha preso atto degli
elaborati del "Piano Urbanistico Attuativo - Variante Catania Sud"
(PUA -VCS) adeguati al Decreto Dirigenziale dell'Assessorato n. 468 del
07/06/2005. Il Progetto che si è aggiudicato la realizzazione del PUA
(l’unico presentato) è stato quello della società “Stella Polare”.
Cosa prevede il progetto
di Stella Polare: “Un’area
espositiva, un acquario, un centro congressuale da 11.860 mq, uno shopping center,
un club sportivo, un istituto di riabilitazione e medicina dello sport, un
centro fitness, un polo dedicato allʼintrattenimento con
pista go-kart, laser games e bowling, punti di ristoro, un cinema multisala da
oltre 2000 posti, delle strutture ricettive e ancora strade, parcheggi, zone verdi
e strutture per la produzione di energia rinnovabile. Un progetto da 367.585 mq complessivi che
il Comune possiederebbe per il 40%. Secondo le norme di attuazione, “Stella Polare” dovrebbe urbanizzare a sue spese aree per un totale 147.034 mq
che tra strade, parchi urbani, isole e parcheggi ammonterebbero a un valore di
4.717.339 euro.
Cosa fare
Dopo 15 anni possiamo dire che il Patto
Territoriale non ha inciso assolutamente sullo sviluppo economico di Catania. Le strutture ricettive sorgono in una
zona che non è servita adeguatamente dai trasporti pubblici e non ha l’accesso
diretto al mare, le strutture usufruiscono della spiaggia tramite convenzione
con gli stabilimenti balneari. Inoltre gli stabilimenti balneari nel
progetto originario dovevano eliminare tutte le strutture in cemento e le
strutture fisse e gestire solo sdraio, ombrelloni, bar e ristoranti lasciando
libera a tutti la fruizione del litorale, dopo varie trattative questo
risultato non è stato raggiunto.
Il PUA ed il progetto presentato da
Stella Polare hanno un impatto ambientale devastante in una zona unica dal
punto di vista della flora e della fauna (come spiega una relazione di
Legambiente) dove crescono piante uniche. L’area interessata sorge in una zona
vincolata perché sorge nella preoasi del Simeto, il progetto è stato reso
possibile da una scandalosa riperimetrazione dell’Oasi attuata nel 2002
dall’assessore regionale Bartolo Pellegrino. Il Progetto insiste in una zona
economicamente attiva dove sorgono aziende agricole produttive, si trova a pochi metri dall’aeroporto di
Catania, in un’area già satura di centri commerciali e che nei mesi estivi ha
un traffico veicolare di difficile gestione. I dati ci dicono, inoltre, che le
strutture ricettive già esistenti non hanno avuto successo ed il problema della
fruizione del mare rimane irrisolto.
Entrando nel merito si comprende che il
progetto è quello di un nuovo ed insostenibile centro commerciale. Si prevede un centro congressuale da
11.860 mq, ma a Catania esiste già, in viale Africa, un centro fieristico di
proporzioni inferiori e che è sfruttato solamente per un quinto delle sue
possibilità. A cosa serve un’altra struttura? La gestione del centro fieristico di
viale Africa, con l’abolizione delle Province votata all’Ars, passerà al
consorzio di Comuni di cui capofila sarà il Comune di Catania che sarà, quindi, il principale gestore. A che serve un nuovo ed immenso centro
congressuale, quali sono i dati che indicano la necessità e lo sviluppo di un
nuovo centro rispetto a quello già esistente e scarsamente utilizzato di viale
Africa? I dati della ricezione alberghiera ci
raccontano di un settore in crisi, basta pensare alla chiusura di una struttura
di qualità come il Residence Angiolucci. non si comprende a cosa servirebbero
delle nuove strutture ricettive. Viene spontaneo il sospetto che si pensi a
trasformarli in residence sul mare da vendere a privati. L’area di Catania è la zona con il più
grande numero di centri commerciali d’Europa, questo ha aggravato la crisi
dell’area commerciale del centro città. Quindi un nuovo centro commerciale è
insostenibile.
ALBA (Alleanza per il Lavoro, i Beni comuni e l'Ambiente) propone la costituzione di un
comitato che, in difesa del territorio, si opponga
nettamente ad una mega speculazione edilizia che devasterà il litorale della Playa
contribuendo all’impoverimento della nostra comunità.