giovedì 18 aprile 2013

Il PUA è stato approvato

Il consiglio comunale ha approvato il PUA con 20 voti favorevoli e 3 astenuti (2 del Pd e 1 del Megafono). Ieri sera, nella totale indifferenza della città, è stata votato l'ennesimo, il più grande e vergognoso saccheggio del territorio catanese. Il Pd e il Megafono hanno puntato alla riduzione del danno e alla fine i tre consiglieri presenti si sono astenuti. La cosa su cui riflettere è che nessuna forza politica presente in consiglio si è opposta al PUA esponendo un'idea differente di sviluppo.
 
Da oggi è necessario che i cittadini, le associazioni ambientaliste, le forze politiche e sociali contrarie a questa devastazione si uniscano per la costituzione di un Comitato contro il PUA. Un comitato che si opponga con tutte le pratiche necessarie (così come accade in Val di Susa e in tante altre parti del Paese) alla realizzazione di questo scempio.

mercoledì 17 aprile 2013

Cos'è il PUA e cosa fare

Cos'è il PUA

Il PUA (Piano Urbanistico Attuativo) Catania Sud è il proseguimento del Patto Territoriale Catania Sud promosso dal Comune di Catania con questi obiettivi: “riqualificazione e fruizione del litorale della Playa e la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico del centro storico.” Il Patto territoriale nasce nel 1996 (amministrazione Bianco) ed i primi interventi interessano la zona del centro storico di Catania e la zona della Playa che va dal faro Biscari all’ex Motel Agip. Con il Patto territoriale sono state realizzate nella zona della Playa tre strutture ricettive e un Palazzo del Ghiaccio. La Provincia di Catania ha realizzato il Parco del Faro e il rifacimento di viale Kennedy. Il soggetto gestore del Patto è stata la società INVESTIACATANIA S.C.P.A.

Il patto territoriale è espressione del parternariato sociale ed è finalizzato allo sviluppo locale. Attiva un programma di interventi integrati nei settori dell'industria, dei servizi e dell'apparato infrastrutturale. L'obiettivo del patto è la promozione di uno sviluppo locale
ecosostenibile in ambito subregionale. Un patto territoriale può essere promosso dagli enti locali, dagli altri soggetti pubblici operanti a livello locale, dalle rappresentanze locali degli imprenditori e dei lavoratori, dai soggetti privati.  

Il Piano Urbanistico Attuativo - Variante Catania Sud (P.U.A. - V.C.S.) è stato predisposto dall'Amministrazione Comunale nel 2002 (amministrazione Scapagnini)  in attuazione di quanto previsto dal Patto Territoriale per l'Occupazione Catania Sud (P.T.O.) che prevedeva la riqualificazione di aree della zona a sud della città, con la realizzazione di un sistema integrato per la fruizione del litorale, di un parco costiero, di zone turistico-ricettive e ricreative, di impianti sportivi, di un campo da golf, di verde urbano, di parcheggi ecc., attraverso la concessione di contributi dei fondi europei per interventi pubblici e privati.

L'ambito territoriale su cui interviene il P.U.A. comprende una vasta area di circa 5.300 ha, che dal porto si estende nella zona a sud della città. Confina a nord con lo snodo viario del faro Biscari, ad est con il Mare Ionio, a sud con il perimetro dell'Oasi del Simeto e con la stradale Primosole, ad ovest con l'Area di Sviluppo Industriale (A.S.I.), l'aeroporto di Fontanarossa e l'Asse dei Servizi della zona artigianale.

Il P.U.A. - V.C.S. è stato approvato con Decreto  Dirigenziale n. 468 del 07/06/2005 dalla Regione Siciliana - A.R.T.A. Lo stesso decreto ha imposto, contestualmente all'approvazione, modifiche e correzione da apportare agli elaborati di Piano da sottoporre successivamente al Consiglio Comunale per la presa d'atto. In conformità a dette prescrizioni, il Consiglio Comunale con delibera n. 99 del 10/12/ 2009 ha preso atto degli elaborati del "Piano Urbanistico Attuativo - Variante Catania Sud" (PUA -VCS) adeguati al Decreto Dirigenziale dell'Assessorato n. 468 del 07/06/2005. Il Progetto che si è aggiudicato la realizzazione del PUA (l’unico presentato) è stato quello della società “Stella Polare”. 

Cosa prevede il progetto di Stella Polare: “Un’area espositiva, un acquario, un centro congressuale da 11.860 mq, uno shopping center, un club sportivo, un istituto di riabilitazione e medicina dello sport, un centro fitness, un polo dedicato allʼintrattenimento con pista go-kart, laser games e bowling, punti di ristoro, un cinema multisala da oltre 2000 posti, delle strutture ricettive e ancora strade, parcheggi, zone verdi e strutture per la produzione di energia rinnovabile. Un progetto da 367.585 mq complessivi che il Comune possiederebbe per il 40%. Secondo le norme di attuazione, “Stella Polare” dovrebbe urbanizzare a sue spese aree per un totale 147.034 mq che tra strade, parchi urbani, isole e parcheggi ammonterebbero a un valore di 4.717.339 euro.

 
Cosa fare

Dopo 15 anni possiamo dire che il Patto Territoriale non ha inciso assolutamente sullo sviluppo economico di Catania. Le strutture ricettive sorgono in una zona che non è servita adeguatamente dai trasporti pubblici e non ha l’accesso diretto al mare, le strutture usufruiscono della spiaggia tramite convenzione con gli stabilimenti balneari. Inoltre gli stabilimenti balneari nel progetto originario dovevano eliminare tutte le strutture in cemento e le strutture fisse e gestire solo sdraio, ombrelloni, bar e ristoranti lasciando libera a tutti la fruizione del litorale, dopo varie trattative questo risultato non è stato raggiunto.

Il PUA ed il progetto presentato da Stella Polare hanno un impatto ambientale devastante in una zona unica dal punto di vista della flora e della fauna (come spiega una relazione di Legambiente) dove crescono piante uniche. L’area interessata sorge in una zona vincolata perché sorge nella preoasi del Simeto, il progetto è stato reso possibile da una scandalosa riperimetrazione dell’Oasi attuata nel 2002 dall’assessore regionale Bartolo Pellegrino. Il Progetto insiste in una zona economicamente attiva dove sorgono aziende agricole produttive, si trova  a pochi metri dall’aeroporto di Catania, in un’area già satura di centri commerciali e che nei mesi estivi ha un traffico veicolare di difficile gestione. I dati ci dicono, inoltre, che le strutture ricettive già esistenti non hanno avuto successo ed il problema della fruizione del mare rimane irrisolto.

Entrando nel merito si comprende che il progetto è quello di un nuovo ed insostenibile centro commerciale. Si prevede un centro congressuale da 11.860 mq, ma a Catania esiste già, in viale Africa, un centro fieristico di proporzioni inferiori e che è sfruttato solamente per un quinto delle sue possibilità. A cosa serve un’altra struttura? La gestione del centro fieristico di viale Africa, con l’abolizione delle Province votata all’Ars, passerà al consorzio di Comuni di cui capofila sarà il Comune di Catania che  sarà, quindi, il principale gestore. A che serve un nuovo ed immenso centro congressuale, quali sono i dati che indicano la necessità e lo sviluppo di un nuovo centro rispetto a quello già esistente e scarsamente utilizzato di viale Africa? I dati della ricezione alberghiera ci raccontano di un settore in crisi, basta pensare alla chiusura di una struttura di qualità come il Residence Angiolucci. non si comprende a cosa servirebbero delle nuove strutture ricettive. Viene spontaneo il sospetto che si pensi a trasformarli in residence sul mare da vendere a privati. L’area di Catania è la zona con il più grande numero di centri commerciali d’Europa, questo ha aggravato la crisi dell’area commerciale del centro città. Quindi un nuovo centro commerciale è insostenibile.

ALBA (Alleanza per il Lavoro, i Beni comuni e l'Ambiente) propone la costituzione di un comitato che, in difesa del territorio, si opponga nettamente ad una mega speculazione edilizia che devasterà il litorale della Playa contribuendo all’impoverimento della nostra comunità.