martedì 4 giugno 2013

Osservazioni ed opposizioni al PUA


Al Sig. Sindaco del Comune di Catania
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di Catania
All’Assessore all’Urbanistica del Comune di Catania
All’Assessore All’Ecologia e Ambiente del Comune di Catania
Al Servizio P.R.G. Pianificazione Urbanistica Progetti Speciali della Direzione Urbanistica
 e p.c. All’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente


Oggetto: Osservazioni ed opposizioni al Piano Urbanistico Attuativo Variante Catania Sud (P.U.A - V. C. S) adottato con delibera di Consiglio Comunale n.21 del 17/04/2013 e pubblicato sulla G.U.R.S Parte II n° 18 del 03.05.2013
 
1. Premessa  
In data 17.04.2013 il Consiglio Comunale di Catania ha adottato la variante al Piano Urbanistico Attuativo “P.U.A. - V.C.S.”, già approvato con decreto A.R.T.A. n. 468 del 07.06.2005. Detta variante è consequenziale ad un atto di indirizzo della Giunta Comunale (Delibera n. 459/2012) con il quale si “dà mandato al Servizio P.R.G. Pianificazione Urbanistica Progetti Speciali della Direzione Urbanistica di predisporre tutti gli atti di pianificazione necessari da sottoporre al Consiglio Comunale” al fine di adeguare la zonizzazione urbanistica dell’area nonché le relative norme di attuazione alla proposta di progetto presentata dalla ditta Stella Polare.
Di seguito le osservazioni e le opposizioni contro il progetto della suddetta variante.

2. Delibera di Giunta Comunale n. 459/2012 
Nella Delibera n. 459/2012 si legge che l’Amministrazione Comunale dopo aver preso visione della proposta della ditta Stella Polare ha dato mandato alla Direzione Urbanistica di predisporre apposita scheda per analizzare e descrivere l’intero progetto, al fine di consentire all’Amministrazione di valutare i contenuti della proposta. 
Il Servizio P.R.G. Pianificazione Urbanistica Progetti Speciali della Direzione Urbanistica ha predisposto e trasmesso, con nota prot. 258.272 del 08.08.2012 scheda descrittiva della proposta presentata dalla ditta Stella Polare dalla quale si evince che “la realizzazione del Centro Polifunzionale, così come strutturato nel progetto proposto dalla ditta Stella Polare, comporta modifiche planimetriche e delle norme attuative, entrambi costituenti variante al Piano Urbanistico Attuativo, nello specifico:
1. modifica della zonizzazione urbanistica con:
il ridisegno planimetrico di buona parte del P.U.A. con l’accorpamento dei comparti “C”, “G”, “G1”, “G2” e la modifica dell’impianto generale e della localizzazione delle funzioni, scissione dei lotti di proprietà di altre ditte, modifica dell’assetto della viabilità, diversa distribuzione dei parcheggi pubblici e aumento della loro superficie;
modifica delle Norme di Attuazione consentendo:
2. superficie realizzabile con densità territoriale arrotondata di 0,15 mq/mq;
3. altezze degli edifici maggiori per: Palazzo dei Congressi, Acquario, Giochi del parco tematico od acquario, Parcheggi multipiano, Alberghi;
4. vasca acquario realizzazione da non considerarsi superficie edificata;
5. superficie a parcheggi quantificata secondo le normative vigenti senza imporre una quantità minima;
6. ombreggiatura di tutti i parcheggi con pensiline fotovoltaiche al posto di alberature;
7. giochi del parco tematico od acquario da non considerarsi incremento di superficie utile;
8. usi consentiti nuovi: medicina dello sport, foresterie, residenze turistico alberghiere, alberghi e chiesa;
9. strutture commerciali: compresa ristorazione nella quantità del 10% di superficie utile;
10. distributori carburanti anche al di fuori di parcheggi;
11. medie strutture di vendita;
12. parco urbano costiero con recinzioni;
13. fascia minima di dieci metri di area a verde solo dalle strade e dal verde pubblico;
14. oneri concessori quantificazione in 10.409.021.
Appare, pertanto, evidente che la proposta di progetto della ditta Stella Polare è del tutto difforme al Piano Urbanistico Attuativo “P.U.A. - V.C.S.”, già approvato con decreto A.R.T.A. n. 468 del 07.06.2005. Ciònonostante la Giunta Comunale, invece di invitare la ditta a rivedere la propria progettualità per adeguarla all’impianto generale del PUA ed alle prescrizioni dell’ENAC, fa propria la proposta della ditta Stella Polare, adducendo motivazioni di carattere generale collegate a flussi turistici non meglio quantificati – si legge, infatti, di “grandi numeri” – e di generiche ricadute positive in campo socio economico ed occupazionale, dando mandato al Servizio P.R.G. Pianificazione Urbanistica Progetti Speciali della Direzione Urbanistica “di predisporre tutti gli atti di pianificazione necessari da sottoporre al Consiglio Comunale al fine di variare il PUA con le modifiche di seguito individuate:
1. modifica della zonizzazione urbanistica con:
il ridisegno planimetrico di buona parte del P.U.A. con l’accorpamento dei comparti “C”, “G”, “G1”, “G2” e la modifica dell’impianto generale e della localizzazione delle funzioni, scissione dei lotti di proprietà di altre ditte, modifica dell’assetto della viabilità, diversa distribuzione dei parcheggi pubblici e aumento della loro superficie;
modifica delle Norme di Attuazione consentendo:
2. superficie realizzabile con densità territoriale arrotondata di 0,15 mq/mq;
3. altezze degli edifici maggiori per: Palazzo dei Congressi, Acquario, Giochi del parco tematico od acquario, Parcheggi multipiano, Alberghi;
4. vasca acquario realizzazione da non considerarsi superficie edificata;
5. superficie a parcheggi quantificata secondo le normative vigenti senza imporre una quantità minima;
6. ombreggiatura di tutti i parcheggi con pensiline fotovoltaiche al posto di alberature;
7. giochi del parco tematico od acquario da non considerarsi incremento di superficie utile;
8. usi consentiti nuovi: medicina dello sport, foresterie, residenze turistico alberghiere, alberghi e chiesa;
9. strutture commerciali: compresa ristorazione nella quantità del 10% di superficie utile;
10. distributori carburanti anche al di fuori di parcheggi.”
È del tutto evidente che la Giunta impone all’ufficio preposto la progettualità della ditta Stella Polare che si ricorda essere un consorzio di privati ad evidente discapito dell’interesse pubblico che, come si analizzerà nel seguito del presenti documento, vengono palesemente offesi.

3. Piano Urbanistico Attuativo Variante Catania Sud (P.U.A. - V.C.S.) relativa ai comparti "C" - "G" - "G1" e "G2"(approvato con Delibera di C.C. n. 21 del 17/04/2013)
La variante adottata dal Consiglio Comunale con delibera n. 21 del 17.04.2013 (pubblicata sulla G.U.R.S.  Parte II   n 18 del 03.05.2013) riguarda i comparti “C”, “G”, “G1” e “G2” del Piano Urbanistico Attuativo – Catania Sud – P.U.A. – V.C.S. a suo tempo approvato con decreto A.R.T.A. n. 468 del 07.06.2005.
Si tratta, come già evidenziato nel precedente paragrafo, di una variante finalizzata ad adeguare le prescrizioni urbanistiche dell’area al progetto della ditta Stella Polare.
Dall’analisi della Tav. 18 V “Zonizzazione confronto – Stralcio” appare evidente come l’assetto complessivo dell’area venga completamente riconsiderato non solo nell’accorpamento dei comparti “C”, “G”, “G1” e G2” ma in una nuova riorganizzazione del sistema della mobilità, in una nuova dislocazione dei parcheggi e delle aree di sosta attrezzate, in una nuova conformazione del parco urbano costiero nonché nella riduzione del numero delle isole attrezzate.
Si tratta, pertanto, di una vera e propria variante al P.R.G. camuffata, anche questa volta, da piano particolareggiato. L’Amministrazione Comunale ripresenta, pertanto, ad otto anni dall’approvazione del Piano Urbanistico Attuativo – Catania Sud – P.U.A. – V.C.S. un nuovo piano particolareggiato in variante allo strumento urbanistico già depositato in consiglio comunale ed in attesa di essere discusso.
In merito al sistema della mobilità lo stesso era stato presentato come strategico negli elaborati del Piano Urbanistico Attuativo – Catania Sud – P.U.A. – V.C.S., già a suo tempo approvato. Oggi però, senza che nulla sia cambiato nell’assetto complessivo del sistema Plaja, ad eccezione della proprietà delle aree oggetto della variante, la struttura della viabilità veicolare viene modificata con la cancellazione del sistema di “strade a pettine”.
La nuova organizzazione dei parcheggi e delle aree di sosta attrezzate non tiene in considerazione quanto imposto dal decreto A.R.T.A. n. 468 del 07.06.05 consentendo parcheggi multipiano (tre elevazioni con altezza sino a 9 metri). Ed ancora i parcheggi pubblici vengono aumentati nella loro percentuale a discapito delle aree a parco urbano e - come se quanto già concesso non fosse sufficiente - si permette in tutti i parcheggi pubblici e pertinenziali la copertura con pensiline fotovoltaiche con evidente impatto paesaggistico sull’area.
In merito al parco urbano costiero la variante, non solo non mantiene la conformazione planimetrica dello stesso ma ne stravolge la filosofia progettuale. Il parco urbano costiero era, infatti, da considerarsi naturale integrazione del parco urbano del boschetto della Playa, con la finalità di costituire un corridoio verde che collega il litorale e le attività retrostanti. In esso erano previste piste ciclabili e pedonali e “percorsi natura”. Evidentemente la ditta “Stella Polare” ritiene economicamente svantaggioso dette indicazioni pretendendo ed ottenendo la possibilità di ammettere all’interno del parco impianti sportivi con evidente decurtazione di aree a verde.
Le isole attrezzate, nel progetto di variante, vengono ridotte da tre a due e viene consentito la realizzazione di strutture per la ristorazione, negozi, attrezzature di interesse comune, chiese, distributori di carburante.
In merito alla densità territoriale si osserva, infine, che il valore di 0,15 mq/mq giustificato come media aritmetica delle densità territoriali dei quattro comparti originari permette la realizzazione di 1.542,15 mq di superficie in più. Tale aumento non giustificato comporta un evidente aumento della volumetria da realizzare.
Passando all’analisi delle Norme Tecniche di Attuazione si osserva che già a pag. 2 vi è la prima forzatura rispetto a quanto evidenziato dal Consiglio Regionale dell’Urbanistica e riportato a pag. 17 del decreto 7 giugno 2005.
Nel decreto si legge che “a parere di questo Consiglio va inoltre inserito nel novero delle opere da realizzare per mano pubblica l’impianto di depurazione che, vista la fragilità ambientale di tutta l’area, costituisce elemento fondamentale e prioritario rispetto a qualsiasi intervento di modifica dell’assetto esistente.”.
Ciò nondimeno nelle N.T.A. si legge che in assenza del sistema di smaltimento non può essere rilasciato certificato di agibilità/abitabilità, cancellando, di fatto, l’esigenza dello stesso per il rilascio della concessione edilizia.
Ed ancora, a pag. 15, “Il rilascio delle concessioni edilizie potrà avvenire a seguito dell’approvazione del Piano Attuativo con progetti a questo conformi. Il rilascio delle concessioni edilizie, potrà avvenire anche prima della ultimazione e cessione delle opere di urbanizzazione, in quanto il Consorzio, con la stipula della convenzione e delle polizze fideiussorie, si è assunto idonei impegni e garanzie finanziarie per la realizzazione delle stesse.”. Tale norma non garantisce l’interesse pubblico né tutela la fragilità ambientale dell’intera area.
Viene anche cancellato il criterio perequativo per l’intera area P.U.A.-V.C.S. e non solo per i comparti “C”, “G”, “G1” e “G2”.
Passando alla lettura della Parte II delle N.T.A. (Usi consentiti per le singole zone – Prescrizioni generali – Indici e parametri) si osserva che in merito alla “Zona Turistico-Commerciale” posta a Nord dell’area aeroportuale il piano fa proprie le disposizioni del Piano Regolatore Portuale. Vengono, inoltre, eliminate la distanza minima dai confini e la superficie permeabile alberata minima nonché rivisti gli oneri concessori. Pertanto la variante interessa negli aspetti sostanziali anche un comparto a nord dell’area aeroportuale.
Interamente nuova la normativa relativa alla zona “U – Turistico – Ricreativa – Ricettiva” nella quale, in funzione della distanza con la pista aeroportuale, sono consentite molteplici attività incompatibili con la fragilità ambientale dell’area. Si permette, nella parte più a nord del comparto, limitrofa alla pista aeroportuale, sino a metri 525 dall’asse della pista esistente, anche il trasferimento del diritto edificatorio. Tale trasferimento ha come evidente conseguenza il rischio concreto di una massiccia cementificazione di un’area (ex comparto “G”) che, mancando ad oggi gli elaborati progettuali di dettaglio, diventerebbe a tutti gli effetti un “quartiere” residenziale (con annessa chiesa). Non può non evidenziarsi l’impatto ambientale e paesaggistico che si verrebbe a determinare.
Scompare, come per magia, il “Sistema integrato per la fruizione del litorale” con il quale si contraddistinguono tutte le aree comprendenti l'intero arenile della Plaja ad est di Viale Kennedy.
All’interno del “Parco urbano costiero” si introducono tra gli usi consentiti gli impianti sportivi.
Infine, nelle aree a “Parcheggi ed aree di sosta attrezzate” si ammettono pensiline fotovoltaiche mentre nelle “Isole attrezzate” si introducono attrezzature di interesse comune, chiesa ed impianti di distribuzione carburanti.

4. Masserie ed edifici storici
Tra gli elaborati della variante vi è la Tav. 17 V “Edifici esistenti – Stralcio scala 1:5000” nella quale viene presentata una documentazione fotografica di n.7 edifici.
Si tratta nello specifico di masserie ed edifici storici che nelle N.T.A. adeguate al decreto A.R.T.A. n. 468 del 07.06.05 andavano salvaguardate, riqualificate ed inserite organicamente negli interventi progettuali e che oggi la variante cancella sulla base di alcuni scatti fotografici senza alcun approfondimento sul valore storico e paesaggistico.
Tale eliminazione è del tutto arbitraria ed in contrasto con le indicazioni delle “Linee Guida del Piano Paesistico della Regione Siciliana” che annovera tra i beni culturali ed ambientali proprio quelle masserie che l’attuale variante ha cancellato permettendone la futura demolizione a vantaggio della ditta Stella Polare e del suo progetto ed a svantaggio della memoria collettiva e dell’identità dei luoghi.
Si ricorda che l’Arch. Caffo, nella  Conferenza di Servizi del 16.11.99 sottolineava come “… la realizzazione dei villaggi turistici andrebbe a cancellare l’attuale “trama” agraria (opere di antropizzazione, colture) di quel territorio, che ne costituisce la sua struttura “storica”, che va conservata e per questo rivitalizzata con interventi con essa compatibili. È necessario, dunque, un “ridisegno critico” delle suddette zone, che investa tutta l’area considerata in funzione dell’effettivo ed attuale “uso del suolo”, operando interventi che permettano il mantenimento dei valori paesistico-ambientali ancora presenti o la riqualificazione di quelle parti che, per un precedente uso distorto, risultino oggi compromesse. … Anche per il “parco costiero attrezzato” si dovrà tenere in considerazione quanto già detto a proposito della tutele della struttura del paesaggio agrario, per non cancellare, anche se con opere di “verde”, le opere e le colture esistenti”.
Si è, quindi, in presenza di un paesaggio agrario che va rispettato e salvaguardato non solo per le sue masserie visto che le “Linee Guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale” pongono per la zona un vincolo percettivo.

5. Conclusioni
Da quanto sopra riportato è evidente che la variante adottata dal Consiglio Comunale con delibera n. 21 del 17.04.2013 e pubblicata sulla G.U.R.S Parte II  n. 18 del 03.05.2013 non riguarda i soli comparti “C”, G”, “G1” e “G2” del Piano Urbanistico Attuativo – Catania sud – P.U.A. – V.C.S. già a suo tempo approvato con Decreto A.R.T.A. n. 468 del 07/06/2005, ma interessa l’intero assetto urbanistico dell’area a suo tempo interessata dal “P.T.O. Catania Sud”.
Tale variante, pertanto, dal momento in cui è già stato redatto il P.R.G. dovrà essere inserita all’interno dello stesso per le evidenti ricadute di carattere ambientale, paesaggistico e sociale che l’intera area del P.T.O. possiede.
 Quanto finora realizzato nell’ambito del Patto Territoriale per l’Occupazione, nonché le diverse ‘immagini’ che il territorio “Catania Sud” rimanda, impongono alla pianificazione urbana l’esigenza che le eventuali azioni che si intendono oggi promuovere vadano attentamente vagliate all’interno della cornice complessiva della pianificazione urbana.
“Catania Sud”, infatti, è un territorio in cui coesistono - sin prima della variante del ’99 - diverse funzioni che dialogano con difficoltà tra loro e con i lembi del territorio circostante. Una pianificazione ‘per progetti’ non può certamente aiutare a risolvere il problema, che viene frantumato in tanti piccoli problemi a cui bisogna trovare tante altre soluzioni che dovranno essere unitariamente comprese in ulteriori progetti.
“Catania Sud” non può rappresentare solo l’opportunità economica per allocare strutture alberghiere a più o meno bassa densità e per sostenere l’utilità dell’uso unitario ed integrato del litorale sabbioso.
“Catania Sud” deve rappresentare l’opportunità per attivare, in una chiave di lettura unitaria della città, azioni di pianificazione urbana a scala territoriale.
Particolare importanza riveste, infatti, l’aggancio del Sistema-Plaja alla struttura urbanistica esistente e/o programmata.
Ma il P.U.A. e la sua attuale variante sembrano disconoscere il territorio in questione trattando l’area oggetto del Piano particolareggiato in variante una tabula rasa sulla quale tutto ed il contrario di tutto è progettabile.
Pertanto si ritiene che quanto contenuto nel P.U.A. è gravemente carente dei necessari approfondimenti urbanistici che qualunque Piano particolareggiato esige, ancor più quando in variante ed in presenza di una progettualità di P.R.G..
Da quanto fin qui esposto risulta chiara la inadeguatezza dell’attuale variante e se ne chiede l’annullamento.

Catania, 3 giugno 2013

Giovanni Vindigni (Comitato No PUA)
Maria Luisa Falcone (presidente ADAS)
Domenico Cosentino
Agata Anna Milazzo